La salutatrice by La Capria Cristiana

La salutatrice by La Capria Cristiana

autore:La Capria, Cristiana [La Capria, Cristiana]
La lingua: ita
Format: epub
editore: KoiPress
pubblicato: 2019-02-07T23:00:00+00:00


Dopo aver ispezionato l’edificio dal di fuori, Diego entrò dal cancelletto aperto. Si accostò alla finestra del piano terra, di fianco alla porta di ingresso, e rimase in attesa per qualche minuto. Approfittò del passaggio di un camion e con un colpo secco fracassò il vetro. Scavalcò con molta fatica. Entrò nella sala.

Si sentiva ovunque odore di fumo. Sul tavolo erano rimasti dei panini con l’hamburger, dei bicchieri con dentro mozziconi di sigaretta, delle patatine e parecchie bottiglie di birra vuote. Mentre si aggirava a passo lento nel locale, scivolò su delle macchie di olio e maionese sparse sul pavimento. Riuscì a risollevarsi appoggiandosi a una sedia dove erano ammassati mucchi di vestiti. Nel lavello qualche mosca ronzava intorno a pile di piatti sporchi. Sul ripiano vicino ai fornelli trovò un paio di coltelli Smith & Wesson tascabili, ficcò nel borsone quello con la lama da trenta centimetri. Rovistò in mezzo a tutto quel caos ma non trovò niente.

Salì al piano di sopra. Nella camera da letto le lenzuola erano disfatte, nell’armadio c’era qualche coperta infeltrita e dei cuscini vecchi, sul comodino c’erano un paio di stecche di fumo, qualche sigaretta sparsa. Niente altro.

Si abbassò per controllare sotto il letto e ci trovò un mucchio di soldi. Erano mazzetti da cento, arrotolati. Parecchi. Non ci poteva credere: un colpo di fortuna così stava capitando proprio a lui? Era in preda all’euforia. Si spostò nella seconda camera, su di un letto singolo c’era una valigia, un paio di pistole e sulla poltrona di fianco riconobbe il suo zaino. Era vuoto. Nella tasca interna recuperò il telefono, ormai quasi scarico. Ma la cocaina era sparita. Nessuna traccia. Riempì lo zaino con i soldi. Fece più in fretta possibile. Scese le scale come un fulmine, aveva dimenticato il dolore alla gamba. Controllò la situazione in strada e poi scavalcò di nuovo la finestra con addosso il peso del malloppo.

Mentre richiudeva il cancelletto, sentì un’auto arrestarsi proprio lì davanti, con una manovra rapida.

Era la Panda di Gianna.

– Su avanti, sali! – disse lei mentre premeva sull’acceleratore.

– Ma cosa fai? Ti avevo detto di non muoverti! – Diego era fuori di sé. Lasciò cadere lo zaino e il borsone sul sedile posteriore. Mentre si allungava per chiudere la portiera la vide nello specchietto: una telecamera coperta dalle foglie di edera, proprio sull’architrave della porta d’ingresso. Era puntata diritta sulla loro macchina.

– No, no. Merda!

– Che succede? – domandò Gianna mentre metteva la prima.

– Ci hanno beccati. Presto, via di qua!



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